EcologicalMind
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martedì 2 febbraio 2016
lunedì 25 gennaio 2016
venerdì 31 agosto 2012
HOME: SOS Terra, un pianeta da salvare
Qualunque cosa capita alla terra, capita
anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra,
sputano su sé stessi.
Capriolo Zoppo (Nativi
americani)
Nel link sopra il progetto Home 2009 firmato dal fotografo Yann Arthus-Bertrand realizzato per la ricorrenza dell’Earth Day 2009 Realizzato in collaborazione con Luc Besson, il lungometraggio Home vuole essere una fotografia dello stato di salute del pianeta e dei problemi cui l'umanità deve fare fronte. Clicca sul link per vedere il film nella lingua che ti interessa: francese, spagnolo e tedesco.
Foto tratte dall'album Earth
mercoledì 29 agosto 2012
NomadicaMente... cittadini del mondo
" La vita errabonda ristabilisce l'armonia originaria che esisteva una volta fra l'uomo e l'universo."
Bruce Chatwin
Bruce Chatwin
L'album NomadicaMente è dedicato allo spirito nomade. Attraverso l’osservazione dell’ambiente, i nomadi hanno sviluppato conoscenze naturalistiche che permettono loro di trar vantaggio dalla minima risorsa diponibile: dalle granaglie selvatiche alle erbe medicinali, alle cortecce che conservano l’acqua. Il nomade prende soltanto ciò che gli serve per vivere e lascia il resto alla terra affinchè possa rinnovarsi. Nello spirito nomade la natura non è un giacimento da sfruttare, ma un bene comune da cui dipendono tutti gli esseri viventi. Preservarla permette ad ogni forma di vita di esistere. Semplici principi di interdipendenza e reciprocità che i nomadi applicano in modo naturale, senza bisogno che vengano loro spiegati o insegnati.
lunedì 27 agosto 2012
Tree-Nation & EcologicalMind: Summer Photo Contest - Trees from below
Mostra la bellezza degli alberi da una prospettiva insolita! Inviaci le tue foto di alberi visti dal basso (http://www.facebook.com/ treenation/ app_451684954848385)
e contribuisci a piantare alberi per il pianeta. Tree-Nation infatti
premierà i primi 3 classificati di questo concorso facebook piantando un
albero a loro nome nelle piantagioni create in: Colombia, Madagascar,
Niger e Nicaragua.
I vincitori potranno seguire il progresso del loro albero su: http:// www.tree-nation.com/e su EcologicalMind
I vincitori potranno seguire il progresso del loro albero su: http://
domenica 26 agosto 2012
FotograficaMente: OcularMente
clicca qui per guardare l'album OcularMente
L'occhio non vede cose ma figure di
cose che significano altre cose: la tenaglia indica la casa del
cavadenti, il boccale la taverna, le alabarde il corpo di guardia, la
stadera l'erbivendola”.[…] Lo sguardo percorre le vie come pagine
scritte.
Italo Calvino, Le città invisibili
sabato 25 agosto 2012
Fermiamo lo scempio della Valle dell’Omo
L'Omo (un tempo chiamato Omo Bottego) è un fiume
dell'Etiopia.
Nasce nell'altopiano etiopico e dopo 760 km sfocia nel lago
Turkana passando in questo modo dai circa 2500 metri di altezza delle sorgenti
ai 500 metri di altezza del lago. Il notevole dislivello rende il flusso
dell'Omo impetuoso, interrotto solo da alcune cascate come quelle di Kokobi.
L'Omo è pertanto navigabile solo nel suo corso finale prima di sfociare nel
lago Turkana.
L'Omo riceve numerosi affluenti tra cui il Gogeb, il Wabi,
il Mago ed attraversa i parchi nazionali di Mago e Omo ricchi di fauna.
L'intero bacino dell'Omo ha una notevole importanza sia
archeologica che geologica: qui sono stati trovati numerosi fossili di ominidi,
risalenti ad epoche del Pliocene e del Pleistocene. Fra questi reperti sono
stati ritrovati soprattutto scheletri appartenenti al genere australopithecus e
homo, insieme ad utensili di quarzite risalenti a circa 2,4 milioni di anni fa.
Per questo nel 1980 la valle dell'Omo è stata inserita nell'elenco dei
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
L'Omo, al pari del Nilo, ha destato alla fine dell'Ottocento
notevoli perplessità circa il suo corso e le sue sorgenti. Numerosi
esplorazioni cercarono invano di scoprire il mistero dell'Omo. Vi riuscì infine
Vittorio Bottego nel corso della sua seconda spedizione del 1895-97 in cui
l'esploratore italiano trovò la morte. Bottego raggiunse la valle dell'Omo il
29 giugno 1896 e ne seguì il corso fino alla foce nel lago Turkana (allora chiamato
Rodolfo) dopodiché la spedizione risalì il fiume ed il 1º gennaio 1897 entrò
nel bacino del Nilo.
Sul fiume Omo si sta costruendo una gigantesca diga La Diga
Gilgel Gibe III è un diga in costruzione alta 243 metri collegata ad una
centrale idroelettrica sul fiume Omo in Etiopia. Una volta completata sarà la
più grande centrale idroelettrica dell'Africa con una potenza in uscita di
1870MW raddoppiando così la capacità installata in Etiopia di 814MW (nel 2007)
La Diga Gibe III fa parte di una serie di dighe che includono le già esistenti
Gibe I e Gibe II. Ad oggi sono in via di pianificazione la Diga Gibe IV
(1472MW) e la Gibe V (560MW).
Le dighe esistenti e quella in via di costruzione sono di
proprietà e operano sotto la statale Ethiopian Electric Power Corporation
Il completamento della diga è progettato per il luglio 2013.
L'appalto per la costruzione della diga è stato vintonel
2006 dall'italiana Salini Costruttori. Il progetto è stato vinto dallo Studio
Pietrangeli e in supervisione di ELC-COB (ELC Electroconsult - Coyne et
Bellier).
Attorno alla diga sono nate difficoltà finanziare, mancanza
di trasparenza e accertamenti sull'impatto sociale e ambientale.
L'accertamento afferma che il progetto causerà un minimo
impatto ambientale e sociale, sebbene siano in molti a vedere delle pecche in
termini di obiettività e precisione. Il governo italiano ha annunciato che non
concederà più il prestito previsto di 250 milioni di euro, a causa delle
perplessità sull'impatto sulle popolazioni locali.
Ora è la Banca Mondiale che finanzia le linee elettriche
della controversa diga Gibe III.
L’Etiopia non ha consultato nessuna comunità indigena in
merito alla costruzione della Gibe III o ai suoi aggressivi progetti
agro-industriali, che devasteranno la bassa Valle dell’Omo, un sito
riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. La diga, inoltre,
colpirà anche molte comunità tribali che vivono oltre il confine con il Kenya,
vicino alle sponde del lago Turkana, il lago desertico più grande del mondo. La
decisione di sostenere una tale controversa iniziativa viola le linee guida
della Banca Mondiale sulla salvaguardia dei diritti dei popoli indigeni e sul
reinsediamento forzato.
La diga minaccia di distruggere i mezzi di sussistenza e la
sicurezza alimentare degli oltre 200.000 indigeni che vivono nella bassa Valle
dell’Omo. Nonostante le opposizioni a questo progetto (Survival International e
Human Rights Watch sono in prima linea in questa battaglia) continuano le
operazioni governative di spianatura delle terre della bassa Valle dell’Omo per
la loro trasformazione in redditizie piantagioni di canna da zucchero e cotone
(che potranno essere irrigate grazie alla presenza della diga), nell’area si
stanno diffondendo anche violenti furti di terra, reinsediamenti forzati e abusi
dei diritti umani.
Sotto il link di Survival per firmare la petizione “STOP
GIBE III”
ph Eric Lafforgue |
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